Nella denuncia, Arreola e Sanchez hanno dichiarato che Depp chiedeva loro di “guidare veicoli che contenevano sostanze illegali” e di fare da babysitter al figlio sedicenne, del quale erano “costretti a cedere ad ogni capriccio per il timore di perdere il lavoro”.
Le due bodyguard erano state assunte personalmente da Depp, dopo che erano sorti i problemi con The Management Group, di cui facevano parte e l’attore si era ritrovato in gravi difficoltà economiche. Nel cambio di gestione però, stando alla denuncia, le condizioni di lavoro erano peggiorate. Negli stipendi mancavano gli straordinari, i pasti e i riposi dovuti per legge.
Ma non è tutto. Le due ex guardie del corpo riferiscono di essere stati costretti a “proteggere Depp da se stesso e dai suoi vizi”, come quando, come testimoniano, hanno dovuto “pulirgli il volto dagli evidenti segni della droga all’interno di un nightclub”. Depp avrebbe sottoposto inoltre il suo personale a “condizioni e situazioni non sicure” e “a causa dell’ambiente di lavoro tossico e pericoloso e delle costanti violazioni del codice del lavoro” sia Sanchez sia Arreola sono stati costretti a lasciare il loro impiego nonostante “non nutrissero nessuna cattiva volontà nei confronti di Johnny Depp”. Ora i due chiedono risarcimenti per la somma di ore di lavoro straordinario non retribuite, per le molte mensilità non pagate, i pasti e le indennità di riposo, oltre alle spese legali.
In agosto Depp sarà chiamato in Tribunale per testimoniare nella causa contro The Management Group, citata in giudizio dall’attore per una frode ai suoi danni di oltre 25 milioni di dollari, perpetratata negli anni nascondendo lo stato delle sue finanze, non pagando le tasse, effettuando prestiti non autorizzati e pagando in eccesso altri servizi.